“No, questa discarica non s’ha da fare!”. La questione ambientale che “tormenta” Sorgà Alessia Rotta: “Il progetto mi preoccupa molto. Sarebbe un enorme deposito di rifiuti” Annamaria Bigon: “Un’area fondamentale per l’agricoltura e le coltivazioni pregiate”

“Il progetto per la discarica di Sorgà mi preoccupa molto. C’è un rischio evidente di fare di questa area a prevalente destinazione agricola un deposito di rifiuti derivanti dalle rottamazioni delle auto provenienti da tutto il nord”, così la deputata Pd e Presidente della commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta.
“Sappiamo che sono state presentate le richieste per aprire la discarica, così come sappiamo che la competenza è della Regione Veneto – spiega Rotta – , “Come Presidente della commissione Ambiente della Camera – conclude Rotta – ho intenzione di svolgere una analisi approfondita sia del progetto sia dei rischi diretti e indiretti che comporta per il territorio che dovrà ospitarlo. Dato che ci troviamo in un’area di particolare pregio ambientale e agricolo, mi sembra sia necessario avere tutti i chiarimenti tecnici e le garanzie ambientali che oggi non ci sono prima di dare il via a qualsiasi operazione che potrebbe provocare danni irreparabili per l’equilibrio di tutto l’ecosistema della zona”.

“Il progetto per discarica di car fluff di Sorgà va bloccato. In questi giorni ho avuto la conferma che è stata presentata la domanda per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale (Via e Aia): per quanto mi riguarda farò il possibile affinché venga stoppato l’impianto. Ci troviamo in un territorio ricco di biodiversità, oltre a essere zona di risorgive, è evidente che una maxi discarica con una capienza di 1,5 milioni di metri cubi e un conferimento giornaliero fino a 10 tonnellate qua non può starci; Sorgà non può essere il bacino per tutto il Nord Italia per gli scarti derivanti dal riciclo delle auto”.
Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico, torna all’attacco sul deposito che dovrebbe essere realizzato in località De Morta. “L’economia di quest’area si basa soprattutto sulle colture d’eccellenza, dal riso Vialone Nano al radicchio, passando per le pesche, i kiwi e le mele ed è già in difficoltà, visto che prima della pandemia ha dovuto fare i conti con la siccità e la cimice asiatica. Inoltre nel raggio di poche centinaia di metri ci sono due allevamenti di maiali da 10.000 capi e un’altra decina di allevamenti avicoli’ Ma Annamaria Bigon sottolinea poi un ulteriore motivo di preoccupazione: “La notizia dell’iter autorizzativo ha destato preoccupazione anche nel Mantovano, vista la vicinanza e le dimensioni della discarica. C’è poi la questione della viabilità: la rete stradale, utilizzata quasi esclusivamente per traffico privato e agricolo, non è certo attrezzata per sostenere il via vai di mezzi pesanti e veicoli industriali. Sono sulla stessa lunghezza d’onda dell’amministrazione comunale e del Comitato per la salvaguardia pubblica di Sorgà: è un’operazione che va assolutamente fermata”.